Sara Campinoti

Danzatrice, formatrice e coreografa. La sua formazione artistica avviene a Firenze con vari maestri e con la Compagnia Virgilio Sieni e si conclude in Israele presso Kibbutz Contemporary Dance Company.
Dal 2013 collabora con la compagnia di teatro ragazzi TPO in festival nazionali e internazionali.

Negli ultimi anni firma le coreografie delle nuove produzioni. Dal 2018 collabora con Cristina D’Alberto, coreografa residente a Monaco d Baviera, come danzatrice e assistente alle coreografie.

Parallelamente porta avanti progetti di ricerca con artisti indipendenti e dal 2014 inizia un percorso coreografico personale e nel 2015 è tra i soci fondatori di FIKA contemporanea danza, collettivo di ricerca coreografica con base e Firenze.

Inoltre è parte del direttivo di Attivisti della Danza, gruppo aperto di danzatori e coreografi indipendenti a Firenze che vuole aprire una riflessione sulla professione del danzatore contemporaneo in Italia.

 

La classe si sviluppa per la maggior parte al pavimento, concentrandosi sui principi basilari che muovono il corpo cercando la matrice di ogni movimento. Attraverso esercizi e brevi frasi ci concentriamo sull’uso del core, sulla connessione tra le varie parti del corpo, sulla disponibilità delle articolazioni e della muscolatura, sul peso, sulla respirazione, cercando la fluidità del movimento.

Dopo continuiamo esplorando il medio e alto livello portando le stesse connessioni trovate al pavimento più in alto e concentrandosi maggiormente sulla gravità, sulle spirali e il peso corporeo e su come si entra e esce dal pavimento.

La classe si conclude di solito con una frase più complessa in cui mettiamo in pratica tutti i principi utilizzando lo spazio e mettendoci alla prova con dinamiche, ritmi e coordinazione.

A volte utilizziamo task e pattern improvvisativi per raggiungere gli stessi obiettivi ed incorporarli lasciando spazio ad ognuno di trovare le proprie strategie di movimento.

In questo lavoro impariamo ad utilizzare il corpo in modo efficiente e funzionale, a passare da dinamiche differenti, a rendere il corpo e la mente flessibili e in ascolto con lo spazio e con gli altri, a conoscere il nostro corpo e utilizzare limiti e potenzialità.