Aline Nari lavora come danzatrice e coreografa dal 1993 nell’ambito della danza contemporanea, dell’opera lirica, della danza urbana in Italia e all’estero cercando di fondere ricerca e dialogo con pubblici trasversali, contemporaneità e tradizione. Dal 2000 al 2020 firma diversi spettacoli che, con un segno intimo e visionario, affrontano temi filosofici e sociali. A lungo danzatrice nella Sosta Palmizi, poi fondatrice di UBIdanza insieme al performer Davide Frangioni, è dal 2014 parte di ALDES. I suoi spettacoli e coreografie d’opera sono stati rappresentati in diversi paesi europei e hanno ricevuto il sostegno di istituzioni nazionali e internazionali.
All’attività artistica Aline affianca una continua ricerca didattica, rivolta ad adulti e bambini, e un curriculum accademico. Dopo la Laurea in Lettere moderne, consegue, infatti, il titolo di Dottore di Ricerca in Italianistica presso l’Università di Genova, e dal 2015 al 2018 ha insegnato Storia della danza presso l’Università di Pisa, Corso di Laurea magistrale SAVS. Ha partecipato a diversi convegni sulla danza in Italia e Regno Unito, coordinato focus groups internazionali, è autrice di pubblicazioni sulla letteratura teatrale e sulla danza del XVIII e XX sec per riviste specialistiche, per le case editrici Bompiani, Marsilio, Akropolis Libri, Ephemeria.
Cultura della danza
Ogni volta che entriamo in uno studio di danza, entriamo nella storia, non solo nella storia della danza, ma nella storia dell’umanità: questo è sempre il mio punto di partenza sia per un corso di tecnica sia per una lezione teorica. Penso che sia molto importante per il miglioramento e l’evoluzione dei giovani artisti essere progressivamente consapevoli del campo specifico della loro arte in dialogo con diverse discipline come la storia, l’antropologia, la sociologia, la filosofia. Nel mio approccio lo stimolo intellettuale non è mai slegato da un’esperienza somatica, perché per ballerini e coreografi il corpo è una fonte inesauribile di indagine, scoperta e meraviglia. Le mie lezioni partono da un’osservazione intima del movimento (concepito come relazione) e poi, insieme agli studenti, mi soffermo su alcune parole attorno alle quali interrogarsi dal punto di vista teorico, per scoprire qual è il loro significato all’interno di una lezione di danza contemporanea e come questi concetti possano alimentare la creatività.